
Alimentazione speciale: viaggio alla scoperta di celiachia, diabete e allergie alimentari
Farmarusso, la farmacia del sorriso, vi accompagna per mano lungo il complicato cammino delle patologie/disfunzioni legate all'alimentazione per approfondirle nel dettaglio e esaminare quali sono i rimedi migliori e quali prodotti possono tornarvi utili (trovate i prodotti che vi consigliamo: link)
CELIACHIA
La celiachia è un’infezione della mucosa intestinale che si scatena quando una persona geneticamente predisposta assume alimenti che contengono glutine. Tale infezione è causata dalla glandina (proteina del glutine) che ritroviamo in alcuni cereali, come grano, segale, orzo, avena, e nei loro derivati. Il sistema immunitario reagisce attivandosi contro l’epitelio dell’intestino scatenando una serie di disturbi che possono variare da persona a persona. Essi, di solito, comprendono: malassorbimento, diarrea, flatulenza, e spesso anemia, crampi muscolari, osteoporosi, irregolarità del ciclo mestruale.
Per scoprire se si è celiaci esistono diversi esami, da quelli meno invasivi che forniscono una prima indicazione sulla presenza o meno del disturbo, a quelli più "invasivi" e approfonditi. Per diagnosticare con esattezza la celiachia, occorre effettuare una gastroscopia per prelevare un campione dei villi intestinali da analizzare tramite biopsia.
Alimentazione per celiaci - Ovviamente, occorre seguire un regime alimentare privo di glutine. Quest'ultimo non è una proteina indispensabile al buon funzionamento del nostro organismo, dunque eliminarlo non crea particolari squilibri nutrizionali. Il problema è la grande presenza di glutine in una svariata quantità di alimenti, quindi risulta complicato selezionare gli alimenti che ne sono privi. In tal senso sarebbe utile acquisire conoscenze specifiche sul profilo nutritivo degli alimenti. Per fortuna, vista la diffusione e l'importanza di tale disfunzione, diverse aziende si sono adoperate nel produrre cibi appositamente studiati e facilmente reperibili su mercato. Ormai anche forni, pasticcerie artigianali o ristoranti si sono attrezzati per offrire prodotti adatti ai celiaci. L'unico inconveniente resta il prezzo di tali prodotti, che sono più cari della media. Oltre a seguire una dieta priva di glutine, i celiaci dovrebbero prediligere un'alimentazione in grado di potenziare il sistema immunitario e dunque assumere cibi ricchi di fermenti probiotici.
DIABETE
Il diabete è una malattia cronica in cui la glicemia (i livelli di zucchero nel sangue) tende ad aumentare. Oltre alla terapia farmacologica, medici e nutrizionisti consigliano ai diabetici di attenersi ad un regime alimentare specifico. Infatti, ci sono dei piccoli ma importanti accorgimenti per combattere il diabete a tavola: la miglior cosa da fare questi casi è preferire gli alimenti vegetali a basso indice glicemico (parametro utile a classificare gli alimenti in base all’effetto che essi hanno sulla glicemia).
Alimentazione per diabetici - Una dieta mediterranea ben fatta può essere la migliore opzione alimentare contro il diabete. Tra i cibi da preferire troviamo: la verdura in generale, pomodori, carciofi, alcuni tipi di frutta, i cereali integrali, cibi ricchi di fibre e antiossidanti, il pesce azzurro e quelli ricchi di Omega 3, alcune spezie come origano, rosmarino, cannella e curcuma. Come condimento è ottimo l’olio extravergine d’oliva, che tiene particolarmente a bada la glicemia, invece va limitato il consumo di pane e pasta che sono ottenuti da farina bianca e grassi di origine animale. Insomma, un regime alimentare specifico può rivelarsi un vero e proprio strumento terapeutico da affiancare alla terapia farmacologica: in questo modo il diabetico potrà controllare la glicemia e il peso corporeo al fine di evitare complicanze.
ALLERGIE ALIMENTARI
Per prima cosa, è importante distinguere le allergie vere e proprie dalle intolleranze o altre forme di reazione avversa al cibo.
Per parlare di allergia in senso stretto bisogna essere di fronte ad una reazione del sistema immunitario mediata, nella maggior parte dei casi, da immunoglobuline di tipo E (o IgE). Queste molecole possono essere individuate nel siero con dei test specifici che rappresentano gli strumenti migliori a disposizione degli specialisti per individuare una possibile allergia. Bisogna sottolineare che tali test devono essere inseriti in una valutazione complessiva dei sintomi e della storia clinica del paziente. Quindi, l’unione di anamnesi e test risulta indispensabili avere una diagnosi più corretta e completa. Nei casi dubbi, invece, si può ricorrere ai test di provocazione orale: ovvero l’esposizione controllata al presunto allergene, sempre sotto supervisione medica, per verificare l’effettiva presenza di una reazione avversa.
Alimentazione per gli allergici – Una volta che si è a conoscenza della diagnosi corretta, un metodo efficace potrebbe essere l’eliminazione degli alimenti a cui si risulta allergici. In ogni caso, è sempre consigliato farsi seguire da uno specialista al fine di evitare carenze nutrizionali e limitare al minimo i rischi di un contatto involontario con l’allergene. Un’idea potrebbe essere la dieta ipoallergenica che prevede un'alimentazione finalizzata all'individuazione delle intolleranze alimentari mediante l’eliminazione dei cibi potenzialmente coinvolti in un’intolleranza. Questa potrebbe rivelarsi l'unica strategia possibile per evitare i casi di falsi positivi o falsi negativi. Gli alimenti più frequentemente coinvolti nelle reazioni avverse al cibo di tipo non allergico sono: latte (soprattutto quello vaccino) e derivati, tutti i cibi contenenti lievito come vino, birra, aceto, pane e prodotti derivati; alcune verdure come pomodoro, melanzane, peperoni, patate; crostacei in genere; frumento e tutti i cereali contenenti glutine; legumi; uova, agrumi, cacao, carne (soprattutto bovina) e cibi contenenti conservanti. Si può quindi seguire una dieta contenente degli alimenti di base: riso, carne (esclusa quella bovina), pesce (esclusi i crostacei), olio extravergine di oliva, frutta e verdura (tranne quelle sopracitate).
Va sottolineato, che non è necessario eliminare gli alimenti potenzialmente allergenici dall’alimentazione dei bambini, anzi potrebbero essere introdotti nella loro dieta intorno ai 4-6 mesi, proprio per minimizzare il rischio di allergie. Allo stesso modo non esiste nessuna prova che confermi l’ipotesi secondo la quale le madri dovrebbero evitare tali cibi in gravidanza o durante il periodo d’allattamento, al contrario, esso potrebbe essere strumento importante per minimizzare il rischio che i neonati sviluppino allergie negli anni successivi.